Paolo Regini is back! E’ lui il nuovo responsabile del settore giovanile
Un gradito ritorno al PalaRisorgimento. Torna a Civitanova, stavolta nelle vesti di responsabile del settore giovanile targato Il Picchio, coach Paolo Regini, che è stato presentato nel pomeriggio a tifosi, atleti, genitori e stampa.
Un vecchio amico della Virtus, visto che aveva guidato la prima squadra biancoblu nella stagione 2004/2005, pilotandola a una comoda salvezza nel campionato di Serie B2, ma il suo curriculum è sconfinato. Tanti anni tra Serie B e C in lungo e in largo nella nostra regione, a partire dalla sua città natale, Ancona, e toccando realtà importanti come Osimo, Senigallia, Porto Recanati, Giulianova e Urbania. Negli ultimi anni, però, la sua attività si è focalizzata in modo particolare sul fronte giovanile, visto che dal 2012 al 2019 è stato responsabile tecnico del Cab Stamura Ancona, lasciato all’inizio della passata stagione per riprovare l’esperienza tra i senior guidando Il Campetto in Serie B. Una figura di grande rilievo, come aveva promesso la società qualche settimana fa, per dare nuovo slancio all’attività giovanile civitanovese, che riparte da un nucleo di circa 270 ragazzini.
«Ho scelto Civitanova perché questa è una società che ha degli obiettivi per il settore giovanile ed è una cosa sempre più rara – ha detto Regini – sono convinto che si possa dialogare con le altre società cittadine e con quelle vicine, vorrei creare un “Movimento Picchio”. Una società non può prescindere dal suo settore giovanile, se non c’è integrazione tra questo e la prima squadra le cose non possono funzionare. Nell’allargamento che andremo a fare ci saranno alcune novità ma partiamo dalla base di lavoro portata avanti fino ad ora da Emanuele Mazzalupi, che ovviamente ringrazio. Vogliamo creare un giocatore che cresca con una formazione specializzata, con una dimensione individuale per i ragazzini che hanno predisposizioni maggiori, ma senza abbandonare tutti gli altri. Le squadre devono essere “vere”, devono raggiungere dei risultati. Mi prenderò le responsabilità in particolare dei rapporti con i genitori, sarò il trait d’union tra genitori, squadra e società. Vorrei avere una figura dirigenziale per ogni gruppo, scelta condivisa con la società: sgravare l’allenatore di questo ruolo è meglio perché può concentrarsi sulla parte tecnica. Anche per questo ho preferito non allenare nessun gruppo: so che il campo mi mancherà ma credo sia necessario per far crescere tutta la struttura».
Grande soddisfazione anche da parte del presidente del Picchio, Sergio Mandorlini: «Avevamo detto che avevamo bisogno di tempo perché chiudere l’accordo con Paolo non è stato semplice, anche per suoi motivi personali, c’era da sistemare tutto. Oggi presentiamo la persona a cui dovrete rivolgervi per tutto ciò che concerne l’organizzazione del settore giovanile. Non perché noi ci vogliamo disimpegnare, anzi. Ma perché con una persona di questo spessore. Accordo triennale proprio perché vogliamo un progetto duraturo e speriamo che non ci siano problemi col coronavirus perché può certamente creare problemi seri. Non allenerà nessuna squadra, ma supervisionerà tutto e creare una struttura che nel tempo possa dare risultati. La sua domanda è stata chiara: vogliamo essere professionisti o fare quel che viene viene? Tutti d’accordo sul primo punto».
Parole che risuonano come un’eco quelle del presidente della Virtus Nicola Moretti: «Come avevamo detto, quest’anno vogliamo focalizzarci molto sul settore giovanile e sulla scorta di questo abbiamo deciso di puntare su una persona che ci potesse dare una mano a riordinare tutto. Negli anni scorsi abbiamo fatto investimenti importanti, ma c’era da fare un passo in più. Abbiamo visto quali persone potessero farcelo fare e quando si è profilata l’idea di avere una persona che conosciamo da tantissimi anni e che stimiamo sotto il profilo umano, tutte le altre ipotesi sono andate in secondo piano. Paolo è tra gli allenatori più conosciuti del basket marchigiano, per tanti anni è stato alla guida di uno dei settori giovanili più grandi delle Marche, quello di Ancona. Non ci è sembrato vero di poterlo avere con noi. In 18-24 mesi vorremmo riuscire ad affrancarsi dall’utilizzo delle strutture scolastiche civitanovesi, creando un’altra struttura di nostra proprietà che ci permetta di essere indipendenti o quasi. Oggi dobbiamo aspettare il via libera da parte di altri enti. Ad ora abbiamo solo il PalaRisorgimento, sperando che tutto si sblocchi ma per ora non sappiamo granché».