Al Macron Store ecco Guerra, il predestinato: “I miei idoli: Iverson e mio padre”

Delegazione biancoblu in visita al Macron Store di Montecosaro. L’occasione era quella della presentazione di uno dei nuovi volti della Virtus 2021/2022, Francesco Guerra, ma anche quella del rinnovo della collaborazione con l’ormai storico sponsor tecnico del club. «Avevo bisogno di una squadra che mi desse spazio e responsabilità per dimostrare quello che non sono riuscito a dimostrare in questi anni venendo da contesti di Serie A2 dove di giocavo poco – ha spiegato Guerra – per cui Civitanova credo sia stata l’occasione migliore per dimostrare quanto valgo. Ho trovato una società organizzata e una squadra che mi piace, giovane e che ha trovato subito un bel feeling al suo interno. Mi piace, possiamo fare bene. Poi è indubbio che abbia influito anche la vicinanza a casa: dopo tanti anni in giro per l’Italia avvicinarmi un po’ è stato sicuramente un elemento ulteriore nella scelta di Civitanova».

Il nuovo play biancoblu, classe 2000, arriva infatti dalla vicina Umbria, da Gualdo Tadino, ed è un predestinato della palla a spicchi. «Sono nato con la palla in mano, ho iniziato a giocare già a 4 anni – ha raccontato Guerra – tanto mio padre quanto mia madre, che arrivata anche in Serie A1, giocavano a basket, per cui era inevitabile sia per me che per mio fratello (che gioca anche lui in Serie B, a Empoli, ndr) seguire le loro orme. Mio padre poi allenava a Gualdo, per cui ero davvero sempre in palestra. Ho iniziato nel settore giovanile nella mia città, poi già a 13 anni sono partito per andare a Latina, dove c’era già mio fratello maggiore, e sono arrivato fino ad esordire in Serie A2. È stata una grande soddisfazione per me. Poi sono passato a Mantova, dividendomi tra la A2 e la C di Sustinente, quindi due anni a Oriznuovi, un posto in cui sono stato benissimo e che mi piacerebbe ritrovare in futuro».

Il suo idolo è Allen Iverson (tanto che Francesco indossa un calzino con le effigie del fenomeno dei Sixers), adora anche Stephen Curry, ma il modello resta papà. «Il numero 11 che ho scelto era anche il suo numero quando giocava, vorrei portare avanti questa dinastia», ha svelato Guerra, prima di dare uno sguardo alla Virtus e al campionato che verrà. «Siamo in un girone di ferro – non ci gira tanto attorno il regista virtussino – ma dobbiamo essere concentrati per vincere le partite importanti e soprattutto restare sempre sul pezzo, non possiamo permetterci troppi errori. Sarò soddisfatto che ci salviamo direttamente e se io avrò fatto tanti punti e tanti assist!».

A fare gli onori di casa è stata Ludovica Orazi. «Collaboriamo con la Virtus ormai da sei anni, per cui più che partner siamo amici – ha sottolineato Orazi – siamo ben felici di proseguire questa collaborazione e non vediamo l’ora, quest’anno, di poter tornare sulle tribune a fare tifo per la squadra». Il materiale tecnico Macron è ormai una sicurezza nel mondo del basket europeo, apprezzato da tutti, tecnici e giocatori. «L’ho avuto più volte nel corso degli anni e mi sono sempre trovato alla grande, mi piace sia esteticamente che come comodità», ha rimarcato Guerra.