Il gm Marco Pallotti tira le somme della regular season: “una crescita evidente grazie a una grande coesione tra squadra, staff e società”
L’ora della verità si avvicina. Scattano domenica i playout per la Virtus Civitanova, che aprirà la sua corsa alla salvezza domenica sul campo della General Contractor Jesi per la gara 1 di una serie al meglio delle cinque partite.
Fine regular season significa tempo di primi, parziali bilanci per gli aquilotti: a tirare le somme è il general manager virtussino Marco Pallotti. «Guardando strettamente al terzultimo posto, è chiaro che non si possa essere contenti – spiega il gm biancoblu – ma se pensiamo a dove eravamo ad agosto, sapevamo certamente che sarebbe stato un campionato difficile, in un girone complicato. L’importante è aver visto un percorso di crescita per una squadra giovane e questo c’è stato. Il terzultimo posto non è certo il massimo, forse avremmo potuto fare qualche punto in più, ma penso che questo piazzamento rispecchi i valori che si sono visti in campo».
Momenti difficili? Diversi, come inevitabile in una stagione con sole quattro vittorie. «E’ stata una stagione travagliata sotto il profilo degli infortuni, covid compreso – ricorda Pallotti – in generale la cosa più difficile è stata tenere sempre la barra dritta, ma avere alle spalle una società solida e sul campo uno staff competente e organizzato, oltre a un gruppo di giocatori che ha dato l’anima durante tutto l’anno, sia stato un valore aggiunto nei momenti difficili. E infatti quei momenti complicati li abbiamo sempre superati».
Una coesione che non è affatto scontata quando perdi così tante partite. «Perdere 26 partite su 30 ammazzerebbe anche un toro – rimarca il gm virtussino – noi siamo rimasti sempre lì, concentrati, sapendo bene qual era e qual è il nostro obiettivo e sapendo che il momento per noi più importante doveva ancora venire, ovvero quello dei playout. Per questo devo rendere onore alla società per averci comunque permesso di lavorare in un ambiente tranquillo e a staff e squadra per aver fatto sempre del loro meglio».
Nonostante le ristrettezze del budget, mai nascoste dalla società sin dalla scorsa estate, Pallotti è comunque riuscito ad andare sul mercato a pescare due giocatori preziosi: Costa prima e Gulini poi. «E’ stato un mercato di riparazione difficile per noi perché la situazione di classifica ovviamente non invogliava giocatori a venire da noi – ammette chiaramente il dirigente originario di Porto Sant’Elpidio – siamo stati bravi e fortunati con Costa ma anche con Gulini, visto che aveva terminato il campionato con Fabriano e le regole, che per me sono assurde, consentono movimenti anche in questa fase. Abbiamo cercato di fare dei correttivi rispettando il budget ma provando a migliorare la squadra in qualche aspetto, anche in virtù del fatto che Guerra, probabilmente, non lo rivedremo più in questa stagione».
Domenica inizia la serie con Jesi e se si guardasse alla differenza di punti accumulata in classifica potrebbe sembrare una sfida impari. Ma gli scontri diretti della regular season hanno detto altro. «I playout azzerano tutto, è un altro campionato – conclude Pallotti – i valori espressi fino ad ora contano relativamente. I playout li conosco e li conosciamo bene, sono un mini-torneo tutto nuovo di cinque partite. In regular season abbiamo giocato alla pari con loro, forse anche meglio nel complesso: sarà una sfida tutta nuova, molto nervosa ed emotiva, dove la squadra con più carattere la spunterà. Vincerne tre su cinque sarà difficile per entrambe, non credo ci sia un netto favorito. Loro hanno il vantaggio del fattore campo, ma il percorso di crescita che abbiamo fatto e l’innesto di Gulini ha dato alla squadra nuovo entusiasmo: sono convinto che ce la andiamo a giocare senza paura».